Castaneda

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Castaneda paese della valle Calanca

La valle Calanca è una tipica valle montana della Svizzera italiana. Si incunea nel Cantone Ticino con il quale confina a ovest (montagne della valle Riviera e della valle di Blenio). A est confina con la Mesolcina, a sud con Grono e a nord confina con i monti che la separano da S.Bernardino e dalla valle del Reno. Si addentra per circa 30 km fra pareti scoscese, da Grono (325 m.s.l.m.) al Pizzo Rotondo (2830 m.).
La strada che attraversa la valle non è molto larga, ma abbastanza spaziosa per il traffico locale. Appena sopra Grono, dopo due brevi gallerie stradali, c’è il nuovo ponte che unisce i due versanti della valle. Il fiume che attraversa la valle si chiama “Calancasca”. Essa nasce sopra l’alpe di Stabio e si immette nella Moesa. Questa valle ha veramente un fascino tutto particolare, donato dalle acque spumeggianti del fiume e dalle numerose cascate.
A nord delle Alpi, la Calanca viene spesso considerata come territorio appartenente al Cantone Ticino. Il fatto non può non meravigliare, considerando che i suoi abitanti parlano la stessa lingua dei ticinesi. Ma la valle appartiene politicamente ai Grigioni. Assieme alla Mesolcina, con la quale forma la Regione del Moesano, la valle Poschiavo e la Bregaglia, costituisce la minoranza di lingua italiana nell’unico cantone svizzero trilingue.


Considerazioni generali sul sentiero storico

Il sentiero tocca diversi paesi partendo dalla Val Mesolcina e finendo in Val Calanca. Le zone toccate sono: Grono, Castaneda, Santa Maria, Bolada e Braggio. Il sentiero è lungo 12 chilometri ed ha un dislivello in salita fra Grono e Bolada di 1334 Metri per poi discendere fino a Braggio di 381 metri. Per coprire tutto il tragitto a piedi bisogna calcolare 5 ore di marcia. Esso è di facile percorrenza e ben segnalato. Durante tutta la marcia si è sempre a stretto contatto con la natura e si potranno godere delle splendide viste sulla natura, sui paesini toccati dal tracciato e sulle valli Mesolcina e Calanca.


Sentiero storico Grono - Santa Maria

Le zone toccate dal percorso sono: Grono, sentiero Menö, mulini Selva, Mola, Castaneda e Santa Maria.
Partendo dalla fermata dell’auto-postale di Grono, seguendo le indicazioni della segnaletica raggiungiamo per prima la frazione di Nadro. Il vecchio sentiero ci conduce alla vecchia strada per la Calanca attraverso boschi di castagno e di faggio. Lo seguiamo fino a che ci appaiono i mulini. Negli ultimi anni la zona a terrazze, con più di 500 metri lineari di muri a secco, è stata ripulita. In seguito attraversiamo il torrente Pisella ed arriviamo ad uno dei simboli di Castaneda, la recentemente ristrutturata “Selva Castanile Mola”. Ora abbiamo la possibilità, seguendo una imponente “Caraa”, di raggiungere Castaneda o di aggirare il villaggio ad ovest passando dal bosco protettivo. Il prossimo cartello indicatore ci segnala il “Sentiero del Circolo” che congiunge Buseno con Santa Maria. Dopo il bosco di larici si schiude a noi un bel panorama su Castaneda e sulle diverse valli laterali della Mesolcina, fin su al confine con l’Italia. Poco più tardi davanti a noi appare il villaggio di Santa Maria con suoi simboli, la chiesa e la torre.

 

Carte geografiche:       

Grono 1294, 1:25’000

Tempo totale:             

2 ore

Distanza orizzontale:   

5,5 km

Dislivello in ascesa:     

615 m


Sentiero storico Santa Maria - Braggio

Le zone toccate dal percorso sono: Santa Maria, Monti, Pian di scignan, Bolada e Braggio.
Una visita alla chiesa madre della valle Calanca, menzionata già nel 1219, vale la pena. Dalla torre di Santa Maria si gode di una fantastica vista circolare verso il Ceneri, la media Mesolcina e sui boschi di conifere di Castaneda e Santa Maria. Seguiamo il ben segnalato sentiero verso i monti Bald. A 1200 m. s. m. entriamo per la prima volta nel bosco di conifere – gruppi di alberi giovani spontanei si alternano al vecchio bosco. Trascuriamo la piana di Scignan con la sua brughiera alta e raggiungiamo il punto più alto della nostra gita a 1674 m.s.m. Qui si trova la cappella di Sant’Antonio de Bolada, costruita nel 1620, diroccata da decenni ed ora ricostruita con molto idealismo. A noi si dischiude una imponente vista della valle Calanca fino al Zapporto. Il luogo invita ad una sosta. La discesa verso Braggio attraversa un territorio selvaggio ed intatto. Già da centinaia d’anni questa via era il principale collegamento della Calanca interna con Santa Maria. I comuni interessati, con l’impiego di volontariato, stanno ripristinando questa via riportandola al suo antico splendore.

 

Carte geografiche:       

Grono 1294, 1:25’000

Tempo totale:              

3 ore

Distanza orizzontale:   

6,5 km

Dislivello in ascesa:     

719 m

Dislivello in discesa:    

354 m